Il video di Katia della Filiale Intesa San Paolo di Castiglione delle Stiviere è, ahimè, un ottimo esempio di come, ogni tanto, le cose possano andare male.
Negli ultimi due giorni ho visto il video, ho riso, lo ho commentato con gli amici e poi ho iniziato a pormi domande e a cercarne le risposte.

Ho anche pensato a lungo se scriverne o meno per non rischiare di gettare altra benzina sul fuoco, ma ho deciso di farlo per insegnare ai ragazzi, ancora una volta, una lezione importante.
Ho trovato Katia su Facebook e ho cercato di capire chi sia, ho cercato di capire da dove venga il video e perché una persona dovrebbe girare un video così e pubblicarlo su Facebook.

Chi è Katia?

Ketia è apparentemente una donna semplice, forse ingenua per il web, sul suo profilo compaiono numerose immagini della Madonna e di quello che immagino sia il figlio. Una donna che non penserebbe mai di essere così cattiva con qualcuno da ridicolizzarlo sul web.

Come nasce il video?

Il video nasce da un contest interno alla banca: racconta la tua filiale con un video e i migliori li mostreremo al meeting aziendale. Quel video, insomma, non era assolutamente destinato al web e, soprattutto, al pubblico.

Come è finito sul web?

Sembra che il video in questione non abbia neanche vinto il contest.

Sembra che qualcuno, divertito dal video ricevuto abbia deciso di scaricarlo e diffonderlo.

La cosa peggiore è che questo qualcuno, oggi, non è umiliato come Katia.

Katia si fidava quando ha mandato il video, forse anche lei lo reputava un po’ too much, però quando si crede in qualcosa, quando credi nella tua organizzazione, le fai queste cose, perché ti senti protetto, perché credi di essere al sicuro e strappare, al massimo, qualche risata.

Cosa ne penso:

Suo malgrado, Katia, è l’ottimo esempio vivente sia della cattiveria umana che di come troppa ingenuità nei confronti del web possa portare, oggi, a problemi enormi.

Ne parlerò a lezione? Forse, l’esempio è importante per spiegare ai ragazzi perché non devono inviare video o foto in giro con leggerezza. Sia che vedano loro come protagonisti o peggio con l’intento di ridicolizzare qualcuno. Ne parlerò solo se del video se ne parlerà ancora, perché, per fortuna la celebrità sul web è tanto rapida quanto effimera e presto, spero, il video di Katia sarà dimenticato.

Nel frattempo Katia non se la sta passando benissimo, tra parodie, telefonate di scherno in filiale, il sindacato che la critica…e, soprattutto, i giornali.

E citando i giornali ne approfitto per continuare la mia battaglia, perché chi si occupa di informazione, i giornalisti è schifoso (al pari di chi ha diffuso per primo il video) che per qualche like si rendano complici dell’umiliazione di una persona.

Per questo è importante avere una conoscenza di base del mondo digitale, per questo è importante l’Educazione Digitale. La cosa peggiore è che una buona cultura del web avrebbe evitato non tanto l’invio del video ma la sua stupida diffusione.

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