Twitter abbatte il muro dei 140 caratteri e raddoppia lo spazio a disposizione. La svolta è certamente un tentativo di risollevare il Social dei cinguettii dalla crisi che lo ha colpito. Come sempre è impossibile dire se sarà la definitiva soluzione ai problemi di questo particolare canale. negli anni scorsi abbiamo visto il tentativo di salvarsi non conteggiando le immagini nel numero di caratteri e le diverse voci sul non conteggio di tag e hashtag, che però, evidentemente non hanno influito.

Perché la crisi?

Certo il crollo di popolarità di Twitter meriterebbe una notevole riflessione, ma cercherò di condensare il più possibile la sua storia.

innanzitutto bisogna ricordare che Twitter è un social che oserei definire intelligente. È intelligente per 2 evidenti motivi:

  • è un social fatto per scrivere (le foto sono un’aggiunta) e per condensare in 140 caratteri un concetto ci vuole una bella padronanza della lingua
  • ha avuto il suo boom durante la primavera araba come metodo per comunicare verso l’esterno

Tutto quello che è generalista è di Facebook, tutto quello che è immagine è di Instagram, quindi Twitter deve puntare, per sua natura, sull’azzeramento dei 7 gradi di separazione e sulla necessità di diffondere concetti velocemente e con chiarezza.

È probabile che in questo mio pensiero io si influenzato dalla mia serie tv preferita, il Doctor Who e, in particolare da questa scena:

Meno parole si utilizzano e più si è costretti a pesarle con attenzione. E anche scrivere di frivolezze con soppesando le parole rende decisamente più intelligente un tematica.

Appurato il mio pensiero e visto il rischio di usare troppe parole in questo articolo credo sia il momento di soppesare pro e contro della scelta di Twitter.

Twitter a 280 caratteri sì

Visto il ragionamento appena effettuato risulta evidente che l’aumento di caratteri consente a Twitter di coinvolgere un pubblico maggiore; non dover soppesare sempre le parole rende l’esperienza del social decisamente più rilassante.

Avere a disposizione più spazio, ma sempre 140 caratteri visibili (si, perché Twitter prevederebbe una sorta di “continua a leggere” nascondendo metà dei caratteri) consente di sviluppare di più un pensiero guadagnando in chiarezza.

Twitter a 280 caratteri no

Aumentare gli utenti per Twitter è, sicuramente, importante, ma dove possono finire gli utenti che già amano cinguettare? Sì, perché non va dimenticato che Twitter ha già numerosi affezionati e perderli sarebbe controproducente.

Se proprio bisogna aggiungere il tasto “continua a leggere” allora perché limitarsi a 280 caratteri? Se Twitter mi lascia scrivere voglio scrivere tanto e 140 caratteri sarebbero il titolo o, ancora meglio l’incipit del mio pensiero. Un po’ come un articolo di giornale (chi? cosa? dove? quando?perché? subito e poi sviluppo)

Quindi Twitter a 280 caratteri sì o no?

Il mio pensiero è: deciderà il tempo, se Twitter riuscirà a crescere e a salvarsi bene, altrimenti sarà l’ennesimo disperato tentativo. Sicuramente, però, a me Twitter piace così com’è con poco rumore e molti contenuti (che mi scelgo accuratamente) perché Twitter è un ottimo sistema per informarsi e un pessimo sistema per comunicare, come dice il collega (in quanto esperto di digitale e divulgatore) Rudi Bandiera nel suo articolo che mi è arrivato su Telegram (https://telegram.me/rudybandiera) mentre scrivevo questo pezzo bruciandomi qualche concetto, ma nel quale la pensa un po’ come me nei contro della rivoluzione di Twitter a 280 caratteri.

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