Arrivato alla fine dell’anno scolastico, in attesa di trarre le prime conclusioni sulla mia esperienza con l’educazione digitale mi trovo a dover trovare qualcosa da fare. Ma io so solo comunicare e quindi cerchiamo un lavoro.

“Faccio comunicazione, forse posso esserle utile!”

E se ci riesco poi un’ora di chiacchierata, perché quando si comunica non ci si sostituisce, ma ci si coordina con il cliente, perché chi comunica è lui, a me spetta farlo solo nel modo giusto. E dopo un’ora a conoscersi un’altra ora di chiacchiere, ma stavolta con in mano un piano di comunicazione personalizzato. E poi ci si rivede per iniziare a collaborare.
Tutto a regola d’arte, anche troppo. perché poi non riesco ad essere disonesto. Perché:”Si, la pagina Facebook la gestisco io, ma se poi le spiego come fare non è più facile? Certo, continuo io se non ha tempo, ma magari risparmia soldi e le propongo qualche novità (si, perché mi aggiorno continuamente).”
Perché io lavoro così, onestamente, perché se non sono onesto poi magari lo perdo il cliente, poi magari mi fa cattiva pubblicità, poi, magari mi reputa immorale e con che faccia vado poi a spiegare ai ragazzi di essere onesti?

Disonestà e comunicazione

Poi, però inizio a girare, vedo svariati clienti, e scopro cose che voi umani non potete neanche immaginare.

Vedo siti internet fatti coi piedi perché l’importante è farlo e non farlo bene. perché al cliente serve sia fatto e allora ci perdo 2 ore, prendo i soldi e ciao.
“Mi dispiace, io non lavoro così. Faccio il sito, lo correggo fino all’ultimo secondo, poi magari lo aggiorni tu, ma se hai bisogno ci sono e se sbagli ti correggo e magari ci mettiamo più tempo, ma avremo risultati migliori.”

Vedo persone e agenzie promettere like e promettere follower e voi vedere me gongolare quando falliscono.
“Le hanno promesso 1000 like? Impossibile” e quanti lavori ho perso così, ma quanto sono stato felice di vederli fallire?

Vedo proporre cose inutili. Se sei un metalmeccanico non ti serve Instagram! Se tra 20 giorni si vota non ti serve un sito internet con il tuo nome.

Onestà e comunicazione

Chiariamolo una volta per tutte, la Comunicazione è una scienza, ma è una scienza umanistica. Ho studiato per anni il comportamento umano, ma non vi sono certezze.
Si può provare, si può riuscire, si può correggere il tiro, non bisogna arrendersi, ma bisogna essere onesti. E allora se il sito internet che curo prende nelle sue tag principali 30 posizioni su Google in meno di un mese significa che i miei studi danno i loro frutti, va detto che non mi aspettavo un simile risultato in così poco tempo, ma volevo riuscirci e ci siamo riusciti al primo colpo. Andrà sempre così? Forse, ma ora è ancora più difficile.

Si capisce che è uno sfogo, immagino di si, ma vedere denigrare il mio lavoro da falsi esperti, vedere sminuire la professionalità di chi fa Comunicazione veramente perché esistono degli incompetenti, perdere lavoro perché chiede molto meno di te (ma ha un corso di un mese, non 10 anni di esperienza) o perdere un lavoro perché mi ha promesso migliori risultati in meno tempo sono cose che mi rattristano, sono cose che mi fanno arrabbiare, sono flop che mi fanno gongolare, ma soprattutto mi deludono perché, come dico sempre ai ragazzi, l’onestà paga e io voglio essere onesto. Non faccio promesse, ma metto a disposizione dei miei clienti tutte le mie conoscenze per ottenere i migliori risultati.

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