Leggo da un paio di giorni che Carpisa, la popolare azienda di borse e valigeria, ha aperto un contest per il quale si può vincere uno stage presso la loro azienda inviando un piano di comunicazione.

Ovvio, dopo tutte le polemiche sul lavoro sottopagato ai giovani scopriamo che si è giovani sempre più a lungo. E allora cerchiamo un esperto di comunicazione che mi stili GRATIS un piano di comunicazione.

Quello che fa indignare è la facilità con la quale un esperto di comunicazione dimostra la sua incapacità chiedendo a dei ragazzi di fare il suo lavoro. E la sua azienda accetta questa idea senza metterlo alla porta.

Ora non sto dicendo di licenziare una persona, magari un padre di famiglia, ma sto riflettendo su quanto sia assurdo questo sistema.

Da comunicatore sono sconvolto del fatto che non ci si aggiorni continuamente e, ancora di più, sono sconvolto dal fatto che la mia materia, la comunicazione, sia ancora, così denigrata.

Dopo tante critiche mi sento però in dovere di complimentarmi con chi questa campagna la ha organizzata, una pubblicità incredibile senza il minimo sforzo e un aggiornamento gratuito senza impegno.

Certo, questo non è l’unico esempio, ma è il più lampante. Ora, io consiglierei a tutti i dirigenti di azienda di iscriversi, ad esempio, ai gruppi Facebook dedicati a chi fa comunicazione digitale. Chissà quanti scoprirebbero che i piani che gli sono stati presentati sono frutto di una richiesta di aiuto. Una richiesta alla quale qualcuno, inspiegabilmente, risponde.

Un conto è condividere e aggiornarsi, un altro è chiedere agli altri di lavorare gratuitamente.

La comunicazione è una cosa sera, quindi, cari amici di Carpisa, se volete un piano di comunicazione, se volete una consulenza, potete tranquillamente contattarmi, certo, potrebbe costarvi un po’ più di nulla, però l’esperienza, gli anni di studio e la professionalità si pagano.

 

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